mercoledì 15 giugno 2011

BUH e la fiaba del bambino che non dormiva mai

Finalmente i Nonni Calabresi sono arrivati.
Sono molto orgogliosa di loro perché dopo aver ritardato più volte la partenza, ora per motivi di salute ora per altri contrattempi, quando hanno concluso tutti i loro impegni, hanno preferito rinunciare a qualche giorno in più con BUH e Sorellina, per esprimere il loro voto ai referendum. Grazie Nonni!!

Quanto a BUH, dopo tanta attesa, ieri sera era eccitatissimo per la presenza dei nonni, tanto che non riusciva nemmeno a dormire, poverino!
Continuava a rigirarsi nel lettino e non sapevo come fare per aiutarlo, anche perché di cantare ninne nanne non se ne parla più, dato che ormai Sorellina le conosce tutte e se provo a intonarle inizia a cantare a squarciagola la piccolina.
Allora ho pensato di raccontargli una storia che ho iniziato ad inventarmi lì per lì.

Storia del bambino che non dormiva mai


C'era una volta un bambino che non dormiva mai. Non poteva dormire perché i suoi occhi rimanevano sempre aperti, anche nel buio più profondo non si chiudevano, così rimaneva sveglio... sempre!
Il bambino però era sempre più stanco. Ormai non riusciva più a giocare né a divertirsi, perché era sempre troppo stanco, ma niente, gli occhi non si chiudevano mai e quindi niente nanna.
Una notte vide apparire la magica stella della sera, così le chiese di esaudire un desiderio: Cara stellina della sera - le disse - per favore aiutami finalmente a dormire e sognare come tutti gli altri bambini!
La stellina della sera, mossa a compassione, decise di aiutarlo: Piccolo mio - gli rispose - io non posso esaudire da sola il tuo desiderio, ma posso indicarti come fare. Potrai trovare il sonno e il riposo solo quando troverai la Foresta dei Sogni.
Il bambino non sapeva dove si trovasse questa foresta, perciò chiese alla sua mamma se lo sapesse lei. tuttavia né la sua mamma, né il suo papà sapevano dove si trovasse la Foresta dei Sogni, così il piccolo decise di intraprendere un viaggio alla sua ricerca.
Preparò subito il suo zainetto, con la merenda, frutta e acqua. Portò anche spazzolino e dentifricio, che non si sa mai!
BUH: Mamma, ma è partito da solo?
Murasaki: Ehm... si certo... perché i suoi genitori dovevano lavorare (ndr: va beh l'improvvisazione non è proprio il mio forte)...
BUH: [...]
Murasaki: E poi anche perché lui era un bambino molto...
BUH: Molto coraggioso?
Murasaki: proprio così era molto coraggioso e non aveva paura di viaggiare da solo alla ricerca della Foresta dei Sogni!
Il bambino quindi partì con il suo zainetto in spalla e camminò e camminò e camminò per tutto il giorno. Giunta la sera non era ancora arrivato alla Foresta dei Sogni, ma trovò una casupola in cui abitavano due nonnini.
La nonnina, vedendolo molto stanco gli offrì di riposare nella loro casetta e di rifocillarsi con una zuppa calda. Il bambino accettò volentieri la zuppa, ma spiegò ai nonnini che lui non poteva dormire, e che quindi, pur passando la notte presso di loro, non avrebbe potuto riposare davvero.
Ascoltata la storia del piccolo, il nonnino prese dalla credenza un carillon e gli raccontò che quando - da piccoli - i suoi figli non riuscivano a dormire, quel carillon aveva il potere di calmarli e farli addormentare in men che non si dica.
Il bambino, speranzoso, volle subito far suonare il carillon, ma...
BUH: ma non funzionò, vero mamma?
...in effetti non funzionò. Il mattino seguente il bambino ripartì con il suo zainetto, che ora conteneva anche il carillon donatogli dai generosi nonnini.
Attraversò un bosco e chiese prima a uno scoiattolo, poi anche a una rana se conoscessero la strada che porta alla Foresta dei Sogni. "Io non lo so - disse la rana - ma in questo bosco vive un folletto, lui la strada la conosce di sicuro".


Per il momento la fiaba si interrompe qui, quando ho sentito che BUH si stava calmando, gli ho subito proposto di rimandare la fine del racconto a un'altra sera.
Questa sera poi ha voluto riascoltarla, ma era tardi, così mi sono interrotta allo stesso punto... chissà se riuscirò mai ad arrivare a una fine o se si addormenterà sempre a questo punto della storia.

Per ora l'importante è aver trovato una via alternativa alle ninne nanne per aiutare i piccoli ad addormentarsi, poi si vedrà.

8 commenti:

  1. Nuuuuu... anche io voglio sapere come finisce la storia!

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  2. Bella storia...
    Anch'io racconto storie inventate da me, perchè al patato piacciono di più.

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  3. @seicuori e nyu: la fiaba è progredita un pochino con l'aiuto di BUH... presto racconterò il seguito ;-)

    @mammadisera: anche a me piace, da piccola la SorelladiMezzo si inventava un sacco di storie solo per me, è una tradizione di famiglia...

    @paterpuer: Grazie!

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  4. molto bella la tua fiaba!
    Noi invece abbiamo un librino che parla di un bambino che si chiama: Sbadiglio e che di notte non dorme -ma dorme di giorno!-
    si chiama IL BAMBINO NOTTURNO ediz Orecchio Acerbo; molto carino, al mio Topo piaceva molto!

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  5. Belli i biscotti! La storia la leggerò un'altra volta... oggi ho fretta. A presto!

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Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

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