martedì 2 ottobre 2012

La foto che non ho

Ero indecisa se scrivere questo post oppure no. In realtà ne avevo uno pronto sui compiti, ma questa mattina su facebook tua figlia ha scritto questo:


"E io ho pensato a quella foto che non ho, quella che non ho scattato l'unica volta che hai incontrato e sfiorato BUH, il tuo primo nipote da "zio-nonno".
Lui aveva due settimane, o forse meno, la casa era invasa da parenti arrivati da vicino e lontano e tu sei rimasto lì, un po' in disparte, ma estasiato dalla bellezza di quella piccola nuova vita, dalla gioia di vedermi mamma e felice.
Tu che eri l'unico a dirmi che un giorno, quando mi fossi decisa, sarei stata una mamma dolcissima (ecco quello magari non sempre, ma tendenzialmente avevi ragione) e sei riuscito a vedermi in questo ruolo solo per un istante, prima di andartene via.

Quella foto non l'ho mai scattata, ma ricordo ancora la nostra ultima telefonata, ti avevo mandato una foto di BUH e tu mi chiamasti subito per dirmi quanto era bello e quanto fossi felice per noi, per me. Sento ancora la tua voce che mi risuona nella testa, come se fossi ancora qui.
E invece non ci sei e manchi anche a me, che come amavi dire ero la tua "figlia" grande, e infatti eri geloso come e più di papà e avevi da ridire su ogni "fidanzato" o pseudo tale che presentassi in famiglia: 
"No no no non ci siamo proprio, ma non ti accorgi che sembra Ross Geller di Friends? E non parlo dell'aspetto fisico..." 
"E questo? Ma come ti viene in mente? Non è certo alla tua altezza è troppo brutto ... e anche un po' pazzo se proprio te lo devo dire!"

Mi manchi quando guardo la saga di Guerre Stellari con BUH, mi manchi quando osservo lo scaffale cinema e fantascienza della libreria di casa, quando gli occhi scorrono sui libri e leggo: Isaac Asimov, Philip K. Dick, Ray Bradbury. Mi manchi quando penso ad Alien e Blade Runner, mi manchi ora che sta per uscire il remake di Total Recall, perché mi sarebbe piaciuto vederlo con te.

Mi manchi perché avrei tanto desiderato che i miei figli ti conoscessero di persona e non solo attraverso i miei racconti, perché è anche grazie a te che, nel bene e nel male, sono diventata la persona che sono oggi... 

Oggi, come mi ha ricordato la tua "figlia piccola", sarebbe stato il tuo 55esimo compleanno e, seppure con una stretta allo stomaco, sono felice di aver pensato a te e di averti ricordato. Ti voglio bene".


* Lo "zio-nonno" era mio cognato G., che ha fatto parte della nostra famiglia da quando avevo 6 anni fino a pochi mesi dopo la nascita di BUH.

8 commenti:

  1. Eppure quanta presenza leggo in questa assenza, quante eredità indimenticabili ♥

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  2. che magone che mi hai fatto venire.
    belle parole Deb.
    Deve essere stata davvero una persona speciale...

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  3. poco da dirti, ma sono gli stessi identici pensieri che faccio pensando a mia mamma che ha solo sfiorato il grande. un abbraccio

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Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

(I post più vecchi sono moderati)

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